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5o6 APPENDICE il Casa intervenne al sopraddetto concilio, ad esso comunicò un suo trattato a mostrare la necessità di riforma nel Calendario, e il disordine a cui esso già era condotto; ed erasi perciò in quella grande adunanza fatto conoscere il sapere astronomico dell’arcidiacono di Liegi, e la fama doveasene essere sparsa per ogni parte. E nondimeno tanto fu lungi che l’opinione da lui sostenuta intorno al sistema del mondo fosse a lui origine di alcuna molestia che anzi ei si vide da’ romani pontefici a’ più alti gradi d’onor sollevato. Niccolò V, che tutti forse superò quanti mai furono i papi, nel fomentare gli studi e nel premiar gli studiosi, il nominò cardinale nel 1448 e gli conferì ancora il vescovado di Brixen; ed egli poscia , e appresso lui Callisto III e Pio II, che gli succederono, dell’opera e del consiglio del cardinale di Cusa si valsero ne’ più difficili affari e nelle più ardue legazioni, nè mai cessarono di onorarlo, di stimarlo e d’amarlo, finchè egli non venne a morte l’anno 1464 Nè deesi qui ommettere ciò che a pochi è noto, cioè che le opere del Cardinal di Cusa furono la prima volta stampate in Italia l’an 1502 in Corte Maggiore per opera del marchese Rolando Pallavicino signore di quella terra, che con sua lettera dedicatoria le indirizzò al celebre Cardinal Giorgio il1 Amboise. E ciò non ostante, non fuvvi chi accusasse quell’opera di mal sane opinioni, nè chi ne credesse sospetto d’eresia l’autore. Eccovi dunque il primo rinnovator del sistema che fu poi detto copernicano, favorito