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SECONDO ^73 XIX. Di mezzo a questi medici un altro ci si fa innanzi che, pe’ libri da lui pubblicati e per le vicende della sua vita, è degno di particolar ricordanza. Ei fu Girolamo Mercurii romano , di cui a lungo ragionano, dopo altri scrittori, i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 2, p. 38). In età giovanile fu alle università di Bologna e di Padova , ed attese principalmente allo studio della medicina, in cui tra gli altri maestri ebbe Giulio Cesare Aranzi da noi nominato nella Storia del secolo precedente. Entrò poscia nell1 Ordine de" Predicatori , e si rivolse allora agli studi proprii della nuova sua professione, ma senza abbandonare la medicina , cui non solo continuò a coltivare, ma diessi ancora a esercitarla, singolarmente in Milano, ove era da molti richiesto nelle lor malattie. Un religioso medico era un oggetto troppo straordinario, e perciò il Mercurii divenne presto il bersaglio delle dicerie di molti; ed egli, sdegnato al vedersi ancora tra i suoi non curato, anzi, come a lui parve, perseguitato per l’esercitar eli’ ci faceva la medicina, gittato l’abito religioso, fuggì dal chiostro, e andò aggirandosi per diverse provincie, prendendo allora invece di quel del Girolamo il nome di Scipione, che era quello probabilmente che avea ricevuto nascendo. Ei corse allora quasi tutta l’Europa; perciocchè racconta egli stesso di essere stato due anni in Francia col carattere di medico di Girolamo Lodrone comandante delle truppe tedesche sotto Anna di Gioiosa, di aver soggiornato anche in Ispagna , e di aver esercitata la XIX. Soliti* (•iroluM«rcn*