Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/483

SECONDO 471 nel Journal des Savari s (an. 1707 , Suppl, p. 450 , ec.). XVIII. Nè meno felice fu lo stato delf arto medica, la quale essendo colf anatomia sì strettamente congiunta, dee necessariamente o fiorire con essa , o con essa giacere dimenticata e negletta. Più copiosa ancora che quella degli anatomici è la serie de’ medici; e perciò più ancora ci è qui necessario l’usare di una prudente scelta, lasciando in disparte quelli che scrissero di medicina, sol perchè vollero farsi autori, accennando coloro il nome de’ quali è ancora in qualche venerazione, e alquanto più a lungo stendendoci nel ragionare di quelli di cui è più chiara la fama. Fortunato Fedeli siciliano, morto in età di 80 anni nel i(>3o, fu il primo che adattasse la medicina agli usi legali , scrivendo l’opera che ha per titolo: De Relationibus Medicorum libri quatuor, in quibis ea omnia, quae. in forensibus ac publicis causis medici referre solent, pienissime tnuluntur, cheTu stampata prima in Palermo nel 1602, e fu creduta degna di essere ristampata in Lipsia nel 1674, oltre alcune altre opere mediche da lui pubblicate, che si annoverano dal Mongitore (Bibl, sicula, t. 1, p. 199). Giambattista Codronchi medico imolese si accinse, forse prima d’ogni altro, a scrivere le Effemeridi annuali delle malattie; e l’an 1603 stampò in Bologna la descrizione e f esame di quelle che l’anno precedente si eran vedute in Imola Di lui ancora si ha un Trattato su’ difetti della; voce, stampato (fin dal 1597 in Francfort. Bar tolommeo Castelli fu il primo autore ili ui