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47° LIBRO ciò basti degli scrittori d’anatomia, per dimostrare che questa scienza, anche nel secolo di cui scriviamo, dovette in gran parte all’Italia i nuovi e felici progressi ch’ella venne facendo. Solo ad essi io aggiugnerò uno che, se non fece conoscer co’ libri quanto ei ne sapesse, mostrollo col fatto, e in modo dt fame stupirr f accademia delle Scienze in Parigi. Ei fu Gaetano Giulio Zumbo siracusano, che nel 1701 presentò a quell’accademia una testa umana da lui formata di cera, in cui tutte le più minute parti , le vene, le arterie’ , i nervi, le glandole, i muscoli, vi si vedevano espresse, ed ogni cosa colorita al naturale (Hist. de l’Acad. an. 1701, p. 57). Ei morì poco appresso, e l’accademia pianse la perdita dell’ammirabil segreto di cui egli avea usato in quel sì raro lavoro. Questo medesimo artefice. essendo in Genova, avea lavorato in cera una Natività del Redentore e una Deposizion dalla Croce, opere amendue maravigliose, che furon poi trasportate a Parigi, e delle quali leggesi la descrizione con temporaneo, il Castellani formò alcune grandi c insigni tavole anatomiche, ed egli erede con ottime e ben fondate ragioni che siano quelle medesime che van sotto il noine di Pietro lìerettini da C.ortona, e che furono pubblicate la prima volta nel I73i in Roma coi Conienti di Gaetano Petrioli, e poi ivi di nuovo nel 1781) coi Comrnti del dottor Francesco Petraglin; le quali tavole da alcuni erano state falsamente attribuite al Riva. di cui si h parlato poc’anzi, da altri al Veslingio. Abbiamo anche veduto altrove che 11 mousig. Castellani decsi la prima origine della biblioteca Casauatense.