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464 LIBRO veggono, secondo le infallibili leggi della meccanica , tratte dalla fabbrica del corpo umano e dalla natura degli umori che per esso vanno scorrendo (a). E che il Bellini fosse versatissimo nelle leggi della meccanica, si scuopre ancora dalla dimostrazione da lui (data di quella proposizione che è stimata il principal fondamento di questa scienza. cioè che la ragione de’ momenti si compone dalle ragioni delle forze assolute, e dalle distanze in cui operano; dimostrazione che Alessandro Marchetti spacciò poi come sua , e fu più volte cagion di contese forse non ancora finite. Intorno a che veggasi il Saggio più volte citato del senator Nelli (p. 85, ec.), e le Lettere con cui l’avvocato Francesco Marchetti si è sforzato di difendere la memoria del suo genitore. Il Bellini per ultimo fu valoroso poeta italiano; ma di ciò sarà altrove luogo più opportuno a parlare. XVII. Sieguono ora alcuni altri anatomici che se non furono ugualmente famosi che il Malpighi! e il Bellini, meritan nondimeno in questa Storia onorevol menzione. Parla brevemente (a) Monsig. Fabroni avverte ciò che prima di lui aveaao accennato il dottor Targioni e il P. Niccolai (Lezioni, t. I, p. 376), ebe par clic il Uclliui avesse idea di quella universale attrazione, il cui sistema rese poi tanto celebre il Newton: Quantum vero late pattai, dice monsig. Fabroni (p. 4 >) » haec via, quam naturai s contractionis nomine appellai Bclhniu*, piùribus ille exposuit in propositione L suorum Opuscolo rum , qurm lortim qui leget , non nulla ibi cuni admirdtionc offendei, quac indicare et innuerc videntur Si vv.unianarn attractioncm in tcrrcsiribus cvrporibus.