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SECONDO 4^9 quegli anatomici che altro non fecero che ripetere ciò che era già noto, dirò di que’ soli che nuovi lumi sparsero su questa scienza. E continuerò perciò a valermi dell’opera altre volte lodata di M. Portal, che se è spesso caduto in non piccioli falli in ciò che appartiene alla storia, ove però decide del merito degli scrittori e delle loro scoperte, sembra comunemente degno di fede. Ei loda assai (Hist de l’Anat. t. 2, p. 261) i due libri De partibus generationi inservientibus di Francesco Piazzoni padovano, stampati in Padova nel 1621 e poscia altre volte altrove, e riferisce le belle scoperte da lui fatte prima d’ogni altro in questa materia, e ne loda ancora un altro trattato De vulneri bus sclopetorum, di cui annovera quattro edizioni dopo la prima di Padova nel 1605. Ei fu professore nell’università di Padova dal i(5i8 lino al 1624 in cui finì di vivere. M. Portal, che ne avea giustamente fissata la morte, ha errato nel volersi correggere (t. 6, part. 2, Suppl. p. 7), affermando ch’ei morì nel 1622; perciocchè e il Papadopoli (Hist. Gymn. patav. t. 1, p. 35o) e il Facciola ti (Fasti Gymn. patav. pars 3, p. 3(jo), sulla testimonianza del Tommasini scrittore contemporaneo, lo dicon morto nel detto anno 1624, e riferiscono l’onorevole distico che ne fu posto per iscrizione al sepolcro nel tempio di Santa Giustina. Ei ricorda ancora i tre libri De affectionibus cordis (l. cit. p. 415) di Annibale Albertini da Cesena, stampati in Venezia nel 1617, e mostra che M. Senac , nel suo sì famoso trattato Tiraboschi, Voi. XIV. 29