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442 LIBRO a mostrare eh’egli vi fosse ammesso, e che avesse non picciola parte nelle sperienze che in essa si fecero; perciocchè in una lettera scritta nel 1660, citata dal detto scrittore, ei dice che di ordine del gran duca lavorava molte cose, e particolarmente intorno ai sali fattizii, cavati dalle ceneri di legno, dell’erbe e de’ frutti; nelle quali cose aggiugne che a ve a già fatte belle scoperte che sarebbono venute a luce; e si hanno di fatto cotali sperienze nelle opere del Redi (a). Ma egli singolarmente applicossi all’esame degl’insetti e della loro generazione, e stampò su questo sì importante argomento le sue sperienze, colle quali ei si fece a provare che niun di essi nasceva dalla putredine, come credevan gli antichi. Non fu però il Redi, come da alcuni si dice, il primo a combattere quella sì inveterata opinione, perciocchè abbiamo poc’anzi osservato che molti anni prima aveala combattuta anche Giuseppe Aromatari. Ma egli con nuove e belle sperienze la distrusse per modo, che appena vi ebbe più uom di buon senso che la sostenesse. È vero (a) Il Redi fu anche membro dell’accademia della reina Cristina aperta in Roma, e abbiamo più lettere da lui scritte all’occasione in cui ebbe l’onore di esservi ammesso (Op. I. 5, p. 245, ec. ed. Napol. 1778). Alle pruove poi recate dal senator Nelli per dimostrare ehe il Redi interveniva alle adunanze dell’accademia del Cimento, si può aggiugnerne un’altra ancor più decisiva, cioè una lettera da lui scritta a Michele Èrinini a1?.5 d’aprile del i6:>9, in cui gli dice: Voleva venire oggi a doni il buon viaggio , ma non è stato possibile, perchè oggi s’è fatta la solita adunanza dell’accademia del Cimento (ivi, p. 14).