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436 LIBRO la natura. Uscito poi dalla Sicilia, visitò colla diligenza medesima l’isole di Malta e di Corsica , e quindi corse quasi tutta l’Europa , ricercando quanto ogni provincia avea di più degno d’osservazione, e stringendo amicizia co’ più dotti u ohi ini che in ogni città incontrava. Trattennesi alcuni anni in Toscana, caro ai gran duchi Ferdinando II e Cosimo III. Fu ancora in Padova, ove, secondo alcuni, ei fu nel 1682 professore dei Semplici, come afferma il Bulifon in una lettera in quell’anno a lui scritta da Napoli, e citata dal co. Mazzucchelli, il quale assai diligenti ed esatte notizie ci ha somministrate di questo scrittore (Scritt. ital. t. 2, par. 3, p. i4°4> ec*)• ^ so,,d»ra questa pruova assai forte ad affermare che il Bocconi avesse veramente tal cattedra, benchè ciò si neghi da molti. Ma, a dir vero, il vedere che gli storici di quella università, trattandosi di tempi a lor sì vicini, non fan motto di lui, e che anzi il Facciolati afferma (Fasti pars 3, p. 405) che dal 1666 fino al 1684 fu quella cattedra sostenuta da Ilario Spinelli, mi fa dubitare che si spargesse bensì in Napoli, ov’era il Bulifon, cotal rumore, ma che esso fosse, come avviene talvolta, una falsa voce. In età già avanzata il Bocconi entrò tra’ monaci Cisterciensi in Firenze, e cambiò il nome di Paolo in quello di Silvio. D’allora in poi visse quasi sempre in Sicilia presso Palermo, continuando però a coltivare il prediletto suo studio di storia naturale, e chiuse i suoi giorni a’ 22 di dicembre del 1704. Lo stesso co. Mazzucchelli ci ha dato un distinto