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SECONDO j i sllo autore. Non fu però sola la musica a cui egli volgesse il suo studio. Fra le opere stampate , oltre la Raccolta d’iscrizioni, e oltre le lettere da noi accennate, alcune delle quali si leggono ancora nelle Prose fiorentine (par. 4 , t 3), si veggono alcune poesie latine, un’Orazion funebre italiana in lode di Maria de’ Medici reina di Francia, una dissertazione sulla Poenula degli antichi, e un’altra sulla maniera di render salubre l’aria della Campagna Romana. Ma ciò è quasi un nulla in confronto alle tante opere ch’egli prese a scrivere, ma o che non videila luce, o che non furono da lui finite. Nell’indicata edizione dell’opere musicali del Doni leggesi un opuscolo (t. 1, p. 183) da lui scritto, in cui dà l’idea di alcune di cotali sue opere. Ei rammenta in esse un grande Onomastico , che dovea esser diviso in venti libri, ne’ quali doveansi comprendere tutti i vocaboli proprii delle scienze, delle arti, degli usi domestici, e ciò non solo in latino, ma in greco ancora, in italiano, in francese e in tedesco; e il libro che apparteneva alle vivande, era quasi finito, e in gran parte ancor lavorati que’ che trattavano de’ vocaboli militari, economici e d’agricoltura. Parla delle iscrizioni da sè raccolte, come già abbiam detto, alle quali doveansi aggiugnere alcuni assai antichi diplomi; e parla ancora dell’opera da noi già accennata sulle biblioteche, della quale ci dà l’indice de’ capi in cui era divisa. Ci dà notizia innoltre di un’opera intorno alla giusta pronuncia delle tre lingue ebraica, greca e latina, che dovea essere in