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4°8 LIBRO scrisse ancora cinque ampii Trattati, che in due tomi in folio furono stampati in Torino molti anni dopo la sua morte, cioè nel 1737, aggiuntivi i disegni delle fabbriche più ragguardevoli da lui innalzate (a). Il Pozzo era nato in Trento nel 1642 e dopo aver appresi in patria gli elementi delle lettere, invogliatosi della pittura, passò a Milano, e si diè scolaro a un pittore che ivi avea qualche nome, il quale veggendosi presto superato dal suo discepolo, lo congedò. Proseguì egli dunque, scorto dal solo suo genio, a dipingere, ed entrato poscia in età di 23 anni tra’ Gesuiti col carattere di fratello coadiutore , anche nel nuovo stato continuò ad esercitar la sua arte. Le chiese che il suo Ordine avea in Milano, in Modena, in Genova, in Venezia, in Mondovì, in Torino, in Roma, conservano bei monumenti del suo valor nel dipingere. Benchè egli si esercitasse ancor ne’ ritratti, la prospettiva però e l’architettura eran quelle nelle quali faceva maggiormente risplendere il suo talento. Ed gli volle anche lasciare a’ posteri il frutto delle riflessioni da lui fatte su questa scienza ne’ due tomi di Prospettiva, stampati la prima volta in Roma; il primo nel 1693, il secondo nel 1700. La fama sparsa del valore del Pozzo il fece invitare a Vienna dall’imperator Leopoldo, ove egli ricevette da (a) Del P. Cumini si è ragionato più a lungo nella Biblioteca modenese (t. 3, p. 3d), ove si è anche recato il troppo severo giudizio che ne dà l’inesorabile sig. Milizia.