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4^6 LIBRO che a lui servivai) di norma; e frutto di questo studio fu P Idea dell Architettura universale divisa in 10 libri, de’ quali però ne mancano quattro, da lui composta, e stampata in Ve nezia nel 1615, opera che benchè scritta assai male, è nondimeno, per gli avvertimenti e per le riflessioni che contiene, utilissima a’ professori di questa scienza; e il sesto libro principalmente , che contiene i cinque ordini d1 architettura , ne è pregiatissimo, e fu perciò da Agostino Carlo d Aviler tradotto in francese e stampato nel 1685, e poscia più altre volte. Poco sopravvisse lo Scamozzi alla pubblicazion del suo libro, e finì di vivere in Venezia a’ 7 di agosto del 1616. Egli è annoverato a ragione tra’ più illustri architetti. Osserva però il Te manza che in alcune delle ultime sue opere, e singolarmente nel deposito del doge Niccolò da Ponte, ei si allontanò da quella semplice maestà che tanto avea fatti ammirare i suoi primi lavori. In fatti al principio di questo secolo cominciò l’architettura a soffrire notabile decadimento; e mentre la poesia e l’eloquenza, per soverchia affettazione d’ingegno e per troppo ricercati ornamenti, andavasi vieppiù corrompendo, il difetto medesimo introducevasi nelle belle arti, e nell’architettura principalmente. Ma di ciò diremo nel ragionar della storia delle arti stesse. LUI. Gli altri scrittori d’architettura civile , non hanno sì chiaro nome. Giambattista Montano, Zannino Giuseppe Viola, Orazio Perucci, Niccola Sabbatini da Pesaro, Bartolommeo de’ Rossi, Carlo Cesare Osio, Alessandro Capra ,