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3l)S LIBRO «lei Viviani, dee nominarsi un illustre matematico di lui scolaro, cioè Lorenzo Lorenzi ni fiorentino, di cui abbiamo la Vita scritta da monsig. Fabroni (dec. 3, p. 246). Egli era in corte del gran duca Cosimo III, quando avendo questi fatto divorzio dalla sua moglie Luigia (d’Orleans , e avendo scoperto eli’ essa per mezzo del Lorenzini teneva segreto commercio di lettere col gran principe Ferdinando, nel 1681 il fece chiuder in prigione nella fortezza di Volterra, ove si stette vent’anni. Ivi fu eli’ ri tutto applicatosi alla geometria, in cui già dal Viviani era stato istruito, scrisse i dodici libri delle Sezioni coniche, ne’ quali giudicarono i dotti ch’ei fosse andato più oltre di Apollonio e del suo stesso maestro. Quest’opera però non vide mai la luce, e insiem con più altre del Lorenzini conservasi nella Magliabecchiana; e un solo opuscolo geometrico se ne ha alle stampe, pubblicato in Firenze nel 1721, cioè nell’anno stesso in cui egli, dopo essere stato vent’anni addietro rimesso in libertà, diè fine a’ suoi giorni. L. Due altri matematici italiani accenna brevemente il Montucla (l. cit. p. 7:1), cioè il Padre Tommaso Ceva gesuita e Giovanni di lui fratello, di patria milanesi; e del primo rammenta il poema sull’antica e moderna Filosofia, del secondo l’opera intitolata Geometriae motus, e quella De lineis rectis se invi ceni secantihus, e molle altre di amendue se ne posson vedere indicate presso l’Argelati (Bibl. Script mediol. t 1 , p. 417)• Ma essi appartengono con più ragione al nostro secolo, di cui vider