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SECONDO 397 (le 24 di luglio del 1691 (Magai Lctt. fam. t i, p- 51» ec.)7 e in cui applicava, per quanto era possibile, la geometria alla cristiana morale. Essa dovea avere per titolo: Geometria Moralis Vincentii Viviani, per quam dum Stereometria et Centrolargia de tìjrpcrboli-cotiicis interminatis nondum pertractatæ solvuntur, admirandaque in eis symptomata , licet incomprehensibilia, luce clarius demons tran tur, animi pacem quærentibus æterno duraturam, et auxilio indigentibus opem ferre pro viribus Geometriæ profitetur. E voleva prima darne al pubblico un saggio con una sua lettera al P. Giuseppe Ferroni della Compagnia di Gesù, cui egli loda per la gran propensione che ha mostrata al Galileismo, la quale dovea avere per titolo: Saggio di Geometria Morale. Ma convien dire che quest1 opera non si trovasse tra’ suoi mss. » Alcune lettere ne han pubblicate monsig. Fabroni e il senator Nelli nelle opere più volte citate , e il secondo ha ancor pubblicata la nota (l. cit. p. 110) scritta di mano dello stesso Viviani degli strumenti da lui ritrovati per uso dell’accademia del Cimento , e delle sperienze nella medesima da esso fatte. Nella libreria Nani in Venezia conservasi un pregevol libretto ms. , in cui il Viviani segnava i nomi de’ dotti stranieri che a Firenze venivano, con qualche annotazione di cose a lui stesso appartenenti, un saggio delle quali , che sempre più scuopre la rara modestia di questo grand’uomo, ha pubblicato il sig. D..Jacopo Morelli (Codici mss. della librerìa Nani, p. 107, ec.). A gloria per ultimo