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3^0 LIBRO uiamo con maggior esattezza , e molto più che qualche cosa potremo agguiguere all elogio che ne ha fatto m. de Fontenelle (HisU de l’dead, des Scienc, an. 1704), di cui è traduzione in gran parte la Vita latinamente scrittane dal celebre dott. Lami (Memorab. Ital. t. 2 y p. 7, ec.)j nel che ci varremo di molte lettere pubblicate da monsig. Fabroni , e di una singolarmente assai lunga dello stesso Viviani (Lett. ined. t. 2, p). 4) (ti- Ei nacque in Firenze a’ 5 di aprile del 1622 da Jacopo Viviani e da Maria del Nente patrizii fiorentini , e studiò le lettere umane alle scuole de’ Gesuiti. Il p. Sebastiano da Pietra Santa minore osservante gli spiegò la logica, ma nello spiegargliela gli fece intendere che non \ avea logica migliore della geometria. Ad essa adunque si volse il giovinetto Viviani, e vi ebbe a maestro il P. Clemente da S. Carlo delle Scuole Pie scolaro del famoso Michelini, da noi già nominato. Appena ebbene egli assaggiati, per così dire, i primi elementi, che tutto se ne sentì rapito, e da se stesso, senza la scorta d’alcun maestro , tutto lesse ed intese il quarto libro d1 Euclide. Desideroso d’internarsi sempre più ne’ misteri della geometria, si accostò al Galileo vecchio allora e cieco, e non fu mai tra maestro e scolaro sì tenera unione e sì vicendevole stima, come tra essi. Il Viviani di niun altro titolo vantavasi maggiormente che di quello di (a) Lo stesso monsig. Fabroni ha poi scritta la Vita del \ iviani, e I’ ha inserita nella nuova edizione delle Mie degfltaliani celebri per sapere (l. 1, p. 307).