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3~0 L1B1ÌO Molle di queste sperieuze intorno al ghiaccio, intorno a’ pendoli e intorno ad altri argomenti fatte dall’Aggiunti, si producono dal suddetto scrittore colle stesse parole da lui usate. Ma ciò che è piò degno di osservazione, si è eli egli lu il primo ad osservare il salir che fa 1 acqua ne’ tubi capillari, e a riflettere che la cagione di questo fenomeno è quella stessa per cui sale il chilo nelle picciole vene latee. In fatti, come avverte il senator Nelli, il P. Onorato Fabri afferma che la sperienza de’ tubi capillari fu prima che altrove fatta in Firenze (Phis. t. 3, prop. 235, digress. 7), benchè ei non ne nomini l’autore. Quindi essendo morto l’Aggiunti nel 1635 , ognun vede qual fede si debba all’autore della prefazione al Trattato dell’Equilibrio de’ fluidi di M. Pascal, stampata nel 1663, il qual dice che il Pascal non parla di queste sperienze , perchè esse non cominciarono a farsi che più anni dopo da un certo M. Rho. In fatti il Borelli, scrivendo nel i(558 al principe Leopoldo, dice (Lettere ined. t. 1, p. 115) che il Thevenot da Parigi aveagli dato avviso che i filosofi di una privata accademia, che ivi si era cominciata a tenere, hanno esaminato (quel sollevarsi dell’acqua sopra il suo ordinario livello, quando s immerge un sottilissimo cannello di vetro, e quando i acqua è in una caraffa di collo sottile, e si alza tanto più, quanto più è sottile il cannello e il collo. Hanno similmente fatto fabbricare un vetro con una parte larga, e la sottile alla percossa si rompe in minutissimi pezzi. Queste in Italia, come sa V. A., sono materie un pezzo fa considerate. Se poi quei signori