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SECONDO 36o XLI. Un altro valoroso sperimentatore, benchè poco or conosciuto, fu Niccolò Aggiunti, nato nel 1600 in Borgo S. Sepolcro picciola città della Toscana , di cui pochissime notizie ci ha date il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1, par. 1, p. i84)j lua P*l’i a lungo e più esattamente ne tratta il senator Nelli (l. cit. p. 84). Dopo essere stato in Perugia scolaro di Marcantonio Bonciario, passò all1 università di Pisa, e, sotto la direzione del gran Galileo e di altri dotti professori, appena vi ebbe scienza in cui egli con molto profitto e con molta lode non si esercitasse. Il gran duca Ferdinando II il volle alla sua corte col solo carattere di letterato, e gli assegnò stipendio, e poscia il nominò professore di matematica nell1 università rii Pisa, ove ebbe l’onore di aver talvolta presenti alle sue lezioni i principi della casa Medici e i duchi di Lorena e di Guisa; e fu ancora maestro dei principi Gian Carlo e M ittia de’ Medici. Ma nel più lieto corso de’ suoi studi e de’ suoi onori fu da immatura morte rapito in età di soli 35 anni. Ciò che ne abbiamo alle stampe, cioè alcune Conclusioni di Fisica da lui sostenute, mentre era scolaro, e un’orazione latina in lode delle matematiche, non basterebbe a fargli aver luogo tra gli scrittori benemeriti della filosofia. Ma miglior pruova del raro ingegno di cui era V Aggiunti fornito, e della esattezza con cui egli facea le sperienze, sono le opere inedite annoverate dal soprallodato senator Nelli, presso cui se ne conservano alcune, e singolarmente un Libro di Problemi varii geometrici, etc., e di speculazioni e di sperienze fisiche. Tifuboschi , Voi. XIV. 24