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368 LIBRO eh1 ei potrebbe recarne evidenti pruove. Il Sotuello aggiugne che Costantino Garzoni patrizio veneto, fratello del P. Leonardo, pensava di pubblicare questo trattato j ma egli non eseguì la sua intenzione. Il P. Cabeo adunque valendosi dell1 opere del P. Garzoni e del Gilbert, rifacendo le loro sperienze, e altre nuove aggiugnendone, scoperse alcuni errori da essi presi, e dal primo singolarmente, e assai meglio illustrò , che non si fosse ancor fatto, questa parte della fisica, benchè poi nel Cabeo ancora si sieno trovati errori sì nelle sperienze, che nelle spiegazioni ch’egli ne reca, e l’indole e la forza della calamita si sieno poscia assai meglio investigate da’ più recenti filosofi. Egli diede in luce la sua Philosophia magnetica in Ferrara nel 1639’e un’altra opera, ma assai meno pregiata , cioè i Comenti sulla Meteorologia d’Aristotele , stampò in Roma nel 1646. Il Bruckero tra gli scrittori italiani di questo argomento nomina solo (Hist. crit. philos. t. 5 , p. (616) il P. Cabeo e il P. Niccolò Zucchi parmigiano, parimente gesuita, che con fama d’uomo non men dotto che santo finì di vivere in Roma nel 1(176 in età di 84 ann* (Sotue.ll. I. cit. p. 637). Ma di lui io trovo bensì indicato e lodato il Trattato delle Macchine e l’Ottica , ma della calamita non so eli’ ei ragionasse (a). (n) M. Bailly osserva che sembra dovuta al P. 7,occhi la lode di avere prima d’ogni altro scoperte le macchie ossia le fasce di Giove (Hist. de l’Astron. mod. t. 2, p. 265).