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3rìa libro si strinse principalmente in grande amicizia col famoso Boyle, cui procurò ancora, ma inutilmente, di condurre al grembo della cattolica religione. Tornato in Italia nel 1678, ripigliò con più ardore i suoi studi; e allora fu ch’egli scrisse le celebri sue Lettere contro gli Atei, le quali, benchè non sieno, per così dire, un corpo ordinato di controversie, contengono nondimeno i più forti argomenti che contro di essi si possan recare, e mostrano (quanto anche in queste materie fosse il Magalotti versato. Nel 1689 dal gran duca Cosimo III fu dichiarato terzo consigliere di Stato. Ma egli improvvisamente nel 1691, annoiato da molte domestiche brighe, e sperando di trovar quella pace che invano avea finallora cercato in altro stalo, colf approvazion del gran duca recatosi a Roma , entrò nella Congregazione de’ Padri dell’Oratorio. Appena però era tra essi stato lo spazio di pochi mesi, che non potendo adattarsi al nuovo tenor di vita , ne uscì; e quasi vergognandosi della sua incostanza, passò gran tempo tra la solitudine di un’alpestre sua villa. Si arrese per ultimo alle replicate istanze del gran duca, e tornò a Firenze e alla corte, e ivi continuò a vivere fino a’ 2 di marzo del 1712, in cui diè fine a’ suoi giorni, dopo essere stato cinque anni prima aggregato alla real! Società di Londra. Alla Vita di questo illustre scrittore soggiugne il valoroso autor di essa il catalogo delle opere stampate e delle inedite, che sono anche in maggior numero, da lui composte, le quali ultime conservansi in gran parte presso il cav. Cosimo Venturi,