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828 LIBRO ili quella lauto più celebre della Natura de’ fiumi. XXVIII. Oltre questi più illustri scrittori molti altri ne ebbe in questo genere la nostra Italia, altri più antichi del P. Castelli e del Gngliel inini, altri loro contemporanei, che illustrarono lo stesso argomento; e benchè non ottenessero fama uguale a quella di que’ dottissimi matematici, meritan però essi ancora di non venire dimenticati. Giambattista Aleotti, natio di Argenta sul Ferrarese, prima semplice muratore, poi ingegnere architetto, adoprato da molti principi italiani in disegnar fabbriche e in far riparo a’ fiumi, e morto in Ferrara nel 1630, pubblicò nel itìoi un1 opera intorno al modo di prevenire la sommersione del Polesine di Rovigo e la rovina dello Stato di Ferrara, rispondendo a una Scrittura sullo stesso argomento l’anno innanzi pubblicata da Cesare Mengoli ravennate (V. Mazzucch. Scritt. ital. t. 1, par. 1, p. 434, ec.; Ginanni, Scritt. ravenn. t. 2, p. 53); e molte lettere innoltre di questo celebre matematico, scritte al duca Cesare d Este e a" ministri di esso, in materia d’acque, conservansi in questo ducale archivio (u). Le (a) Più diligenti notizie intorno all’Aleotti mi ha gentilmente trasmesse il ch. sig. dott Antonio Frizzi, di cui abbiam già avuti i primi tre volumi della Storia di Ferrara, scritta con accuratezza e con erudizion singolare. Da’ documenti di quella città egli ha raccolto che 1 Aleotti, figlio del fu Vincenzo Cittadino Ferrarese, era nato nel 1 />46, e che fu col carattere d’architetto ai servigi del duca Alfonso II dal 1575 fino