Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/339

SECONDO 3-2" rgrogi costumi. Io non mi tratterrò a parlare nè delle opere astronomiche del Guglielmini, nè delle mediche, perciocchè, benchè esse ancora sieno pregevolissime, non contengono però tai nuove e luminose scoperte che possan bastare a rendere immortale il nome del loro autore. Ma la scienza dell’acque, s’ei non ne fu il primo fondatore, poichè in ciò avealo preceduto il P. ab). Castelli, fu però da lui estesa e rischiarata e confermata per modo in diverse sue opere, e singolarmente nel Trattato fisico-matematico della natura de’ Fiumi stampato in Bologna nel 1697, eli1 essa si potè allor dire condotta alla sua perfezione. Quest’opera, dice il Montucla (t. 1, p. 476), più originale della prima (cioè di quella intitolata Aquarum fluentium mensura, già pubblicata dal Guglielmini) è piena di un gran numero di nuove vedute non meno ingegnose che utili, ed è degna di essere meditata da tutti quelli che o per genio, o per obbligo del loro impiego coltivano questa parte delf idraulica. A me par poco esatto il confronto che fa.M. Saverien tra ’l Guglielmini e ’l Pascal (Hist. des scienc, p. 323) dicendo che l’opera dell1 Italiano 11011 fn tanto stimata, quanto quella del Francese sull1 equilibrio de1 liquori. Perciocchè il Pascal altro finalmente non fece che trattar generalmente del detto equilibrio , laddove la scienza de’ fiumi spiegata dal Guglielmini ha una estensione di gran lunga maggiore. E innoltre monsieur. Saverien si mostra assai mal istruito nelle opere di questo scrittor italiano, perciocchè ei nomina solo quella della Misura delf acque, e non fa motto