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PRIMO 11 quando potè ella rimirar per più anni il gran duca Ferdinando e il principe Leopoldo, deposto il regio fasto, frequentare le adunanze de’ dotti, conversare famigliarmeli le con essi, trattar con essi gli strumenti di fisica e di astronomia, farsi loro discepoli , e udir volentieri combattere le lor proprie opinioni, e dare loro l’esempio di quella amichevole unione la quale difficilmente ritrovasi fra’ coltivatori de’ medesimi studi. Nè solo delle serie scienze fu amante e coltivatore il principe Leopoldo, ma ancora di tutte le belle arti, e noi dovrem rammentare a suo luogo la magnifica collezione da lui formata di pitture, di statue, di disegni, di medaglie, di cammei e di pietre incise. Egli finì di vivere nel 1675 in età di 58 anni, otto anni dacchè il pontefice Clemente IX avea onorata la porpora col riverstirnelo, pianto egli pure da’ Fiorentini, a’ quali le molte virtù di cui era adorno, e singolarmente la pietà e la beneficenza verso de’ poveri, l’avean renduto carissimo-, intorno a’ quai pregi di questo gran cardinale si può vedere l’elogio che ne formò il co. Lorenzo Magalotti, premesso al primo tomo delle Lettere sopraccennate. Anche la gran duchessa Vittoria della Rovere moglie di Ferdinando II, mossa da tali esempii, fu magnanima protettrice de’ dotti, e ne diè pruove fra le altre cose colf Accademia da lei fondata in Siena, di cui a suo luogo diremo. V. Da tal genitori dovea ragionevolmente aspettarsi un tal figlio che ne seguisse e ne imitasse felicemente gli esempii. Nè queste speranze furon deluse da Cosimo III figlio e