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SECONDO. 307 son sì evidenti che non ammettano altro senso, par eh1 esse debbano aver maggior forza dell’asserzione del Bullialdo; perciocchè essendo il libro stampato nel 1637, è certo che allora il Torricelli non avea ancora fatta questa scoperta. Ma se esse potessero avere altro senso, l’autorità del Bullialdo avrebbe certamente non leggier forza per dare la preferenza al Torricelli. Continuarono poscia amendue i matematici le loro scoperte intorno alla cicloide, e a’ solidi formati dalla rotazione di essa intorno al suo asse, e intorno alla sua base e sul centro di gravità della stessa cicloide; e le lor lettere con quelle del P. Mersenno pubblicate dal Dati ce ne danno la serie. Quella del solido formato dalla rotazione intorno alla base fu scritta dal Mersenno al Torricelli, e questi rispose di averla egli pure trovata; quella del solido che nasce dalla rotazione intorno all’asse, fu dal Torricelli comunicata al Mersenno, ma in essa prese errore, come osserva il Montucla , e più felice fu il Roberval. Il Torricelli parimente nel luglio del iG/j.j inviò al Mersenno la dimostrazione del centro della gravità della cicloide; e quasi due anni passarono prima eli’ ei n’avesse risposta. Finalmente ebbe una lettera del Roberval, scritta al 1 di gennaio del 1646, in cui tutte a sè attribuiva le scoperte intorno alla cicloide, e quella particolarmente del centro della gravità. Il Torricelli si risentì alquanto al leggerla , e nondimeno con due modestissime lettere, una al Roberval, l’altra al Mersenno, ricordò loro distesamente tutto ciò che era avvenuto tra loro in tali scoperte,