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PRIMO ig clic ad altri capi appartengono*, e riserbo perciò ad altro luogo il mostrare quanto a questo gran principe debbano le università di Pisa, di Firenze, di Siena, che in niun tempo fioriron tanto, quanto sotto il dominio di Ferdinando, e le accademie tutte della Toscana da lui animate e sostenute, e ad alcune delle quali volle egli stesso essere ascritto, e la biblioteca Laurenziana e la galleria Medicea da lui con regia profusione accresciute, e le belle arti tutte da lui magnificamente promosse, avvivate, ricompensate. Principe (degno veramente d’immortale memoria, e che viverà sempre glorioso non solo ne’ fasti della letteratura, ma in quelli ancora dell’umanità e della beneficenza. Perciocchè ei fu anzi pietoso e amorevol padre che formidabil sovrano de’ popoli a lui soggetti; e il diè a vedere principalmente in occasion della peste che nel 1630 travagliò, come quasi tutta l’Italia, così ancora Firenze; nella qual occasione non pago di ordinare quei più efficaci provvedimenti che fossero in sì funeste circostanze opportuni, videsi questo ottimo principe seguito da reale corteggio girare ogni giorno per la città, e ricercare, a pericolo ancora della sua propria vita , lo stato non sol del pubblico, ma delle stesse private famiglie, e sovvenire pietosamente a’: loro bisogni. Non è perciò a stupire se, quando egli venne a morte nel 1670, fosse amaramente pianto da tutti i sudditi, le cui lagrime, si rare in tali occasioni, furono un encomio assai più eloquente di qualunque eloquente orazione.