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SF.COXnO 2^5 Galileo nella sua Difesa contro il Capra. Nel 1606 ei diede in luce in Padova il suo trattato su questo stromento col titolo: Le operazioni del compasso geometrico e militare. Quand1 ecco fanno seguente uscire alla luce nella stessa università di Padova un trattato latino sullo stesso argomento di Baldassar Capra milanese, in cui a se stesso attribuiva tale invenzione. Punse altamente il Galileo questo proceder del Capraj e avendone egli fatta doglianza presso i Riformatori dell’università, questi, esaminata attentamente la causa e conosciuto f aggravio clic il Galileo ricevuto avea dal suo avversario, ordinarono che le copie del libro del Capra fosser soppresse, e permisero al Galileo di scrivere in sua difesa, com’egli fece, inserendo in quclf opera testimonianze di molti in suo favore, c f accennata sentenza de’ Riformatori dello Studio. Vuolsi però qui avvertire a qualche scusa del Capra , che non fu tanto egli il reo di questa ingiuria al Galileo usata , quanto Simon Mario di lui maestro, di cui infatti lo stesso Capra fece onorevol memoria nella sua prefazione. Così afferma altrove il medesimo Galileo: Io parlo, dice egli (Il Saggiatore, Op. t. 2, p. 235), di Simon Mario Gunzebusano, che fu quello che già in Padova , dove allora io mi trovava, trasportò il lingua latina l’uso del detto mio compasso, ed attribuendoselo lo fece da un suo discepolo sotto suo nome stampare, e subito; forse per fuggire il gastigo, se ne andò alla patria sua, lasciando il suo scolare, come si dice, nelle peste, ec.*, e soggiunge che questi avea poi ardito ancor d’affermare