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2 10 LIBRO contro il celebre P. Francesco Macello portoghese , prima gesuita, poi Minor osservante , e in (questo secondo abito professore di storia ecclesiastica nella Sapienza di Roma, e poi di filosofia morale nell’università di Padova dal 1668 fino al 1681, nel qual anno nella stessa città di Padova finì di vivere in età di 90 anni; nè io so ove abbian trovato gli autori di certi Dizionarii oltramontani, di’ ei morisse prigione in Venezia; di che io non trovo indicio alcuno. Egli era uomo d’ingegno pronto e vivace, e che ogni sorta di seria e di piacevole letteratura coraggiosamente «abbracciava j ma all1 ingegno non era uguale il buon senso; ed egli abbandonandosi troppo al fuoco della sua immaginazione, ne seguiva quasi senza avvedersene gli errori e i trasporti. Era dunque egli un avversario troppo inferiore al Noris, e nondimeno non temette di cimentarsi con lui a battaglia. I due principali oggetti di questa contesa furono la taccia di Semipelagianismo data dal Noris a Vincenzo di Lerins e ad Ilario di Arles, e la intitolazione de’ libri di S. Agostino sulla Grazia di Cristo. Io non darò qui il catalogo di tutti i libri scritti dall’un contro l’altro. Di quelli del P. Macedo si può veder l’indice nella ^ ita che di lui ci ha data il P. Niceron (Mém, des Homm. ill t 31, p. 314 » cc.). Quelli del Noris si leggono nel i e nel III tomo dell’opere di esso della citata edizion di Verona. In questa però non vedesi l’opuscolo a lui attribuito comunemente, e intitolato Miles, o Thraso Macedonicus Plautino sale perfrictus; e gli editori l’hanno ommesso, perchè il Noris À