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SECONDO 1^3 ha dato un dilìgente catalogo il eh. sig. Giambatista Verci (Scritt. lassati, t. 1 , p.) , » cui però debbonsi aggiugnere due lettere a Paolo Guado, pubblicate fra le Lettere d’Uomini illustri, stampate in Venezia nel 1744 (p. 460, ec.). XVI. Le Vite de’ Santi, che molto ci hanno occupato ne’ secoli precedenti , poco ci offrono in questo, che degno sia di distinta menzione, giacchè io non debbo parlare delle Vite di alcuni Santi particolari, sì perchè ciò mi condurebbe a una lunga e noiosa enumerazione, sì perchè esse comunemente sono indirizzate a fomentare la pietà più che le lettere. Due scrittori si accinsero ad illustrare il Martirologio romano. Il primo fu il P. Filippo Ferrari generale dell’Ordine de’ Servi di Maria, di cui abbiamo i cataloghi de’ SS. d’Italia, è di que’ che nel Martirologio non son nominati, e la Topografia del Martirologio romano. Ma in esse si vorrebbe dagli eruditi una più avveduta critica e un più rigoroso discernimento; e noi parleremo di questo autor con più lode, ove si dovrà ragionare dello studio della geografia. L’altro fu Francesco Fiorentini lucchese, uomo assai dotto, e molte opere del quale non hanno ancor perduto il lor pregio dopo i progressi che la critica in questo secolo ha fatti. Egli era medico di professione, e diè pruova del suo sapere in quest’arte con una dissertazione De gemino puerorum lacte, ec., stampata in Lucca nel 1653. Ma più che alla medicina attese egli alla storia singolarmente sacra. Nel 1668 Tiraboschi , Voi. XIV. i3