Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/192

l8o LIBKQ innanzi tanti tesori; determinossi ad esporli a pubblica utilità, e nel 1680 pubblicò l’opera intitolata Codices Sue rame rito rum nongentis anni s vetustiores, da lui arricchita di prefazioni assai erudite. A questa succedette nel 1683 l’edizion del Salterio secondo la version romana e la gallicana, e nel 1686 la Raccolta de’ Iie~ sponsoriali e degli Antifonarii della Chiesa romana , opere esse pure da lui illustrate con dottissime prefazioni, e colla giunta di altri pregevoli ecclesiastici documenti. Volse poscia i suoi studi a tutta la Biblia, e ben persuaso che nulla era a trascurarsi di ciò che concerne que’ sacri libri, nel 1688 pubblicò gli antichi Titoli e Capitoli di essi colle antiche sezioni del sacro Testo e le sommarie numerazioni de’ versi di ciaschedun libro cogli antichi prologhi ed argomenti. I libri antichi delle Messe della Chiesa romana, l’ufficio del venerdì santo de’ Greci recato in latino, una nuova edizion del Salterio distinto , secondo l’antico uso, in versetti con una sua breve letterale dichiarazione del medesimo, e tre tomi d’Istituzioni teologiche, ossia una raccolta di opuscoli di SS. Padri, che servon d’introduzione e di fondamento allo studio della Religione, e altre opere di minor conto furon esse ancora lavoro di questo instancabile religioso. Clemente XI volle ricompensare tante fatiche 0 sì rare virtù, e a’ 12 di maggio del 1712 il nominò cardinale. L’ottimo religioso parve all’inaspettata nuova percosso dal fulmine; e a fargli accettare tal dignità, fu necessario un espresso comando del papa. Essa non ne cambiò