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SECONDO irjr, rsallentìs Ecclesia e Harmoni a. In essa egli abbraccia tutto ciò che appartiene all1 uso di cantar salmeggiando le lodi divine} ne mostra l1 antichissimo uso, i diversi riti, le mutazioni avvenute; ricerca l’origine della recitazione delle ore canoniche e del canto ecclesiastico} e con vastissima erudizione, raccolta da tutti gli autori sacri e profani, ci dà il più ampio trattato che ancor si fosse veduto in questa materia. L’altra è intitolata Rerum liturgicarum libri duo, nella quale con uguale dottrina ragiona di ciò che concerne alla celebrazion della Messa , delle cerimonie usate nel celebrarla, della loro origine e della loro diversità secondo le diverse Chiese, de’ luoghi ne’ quali essa si celebrava, delle parti di essa, degli abiti del sacerdote, e di qualunque altra cosa appartenente a questo augusto sagrificio. Amendue queste opere furono più e più volte stampate} e della seconda singolarmente si è fatta nell1 anno 1747 e ne’ seguenti in Torino una più copiosa edizione in quattro tomi in folio con molte giunte per opera del P. don Roberto Salas torinese dello stesso Ordine. La quistione della consecrazione nel pane azimo e nel fermentato, trattata da questo illustre scrittore nella sua opera liturgica , e l’opinione da lui sostenuta che la Chiesa latina ne’ primi otto secoli avesse usato comunemente del pan fermentato, gli diede occasione di qualche contesa col Mabillon, che ne impugnò il sentimento con una sua dotta Dissertazione, stampata nel 1674 e dedicata allo stesso Cardinal Bona, a cui istanza avea il Mabillon esposti i suoi sentimenti. Questa Tiraboschi, Voi XIV. 12