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t’ftlMO 5 II. I romani pontefici che nel corso di questo secolo occuparon la cattedra di S. Pietro, seguirono comunemente gli esempii di Paolo III e di quasi tutti gli altri pontefici a lui succeduti , nel tenersi lungi da ogni partito , e sol talvolta in difesa de’ loro Stati impugnarono l’armi. A Clemente VIII, morto nel i(>o5, dopo il brevissimo pontificato di Leone XI, detto prima il cardinale Alessandro de’.Medici, fu sostituito il cardinale Camillo Borghese, che prese il nome di Paolo V. e visse fino al 1621. A’ tempi di esso si accese la troppo famosa contesa per l’interdetto della Repubblica veneta , di cui non è di quest’opera il ragionare. Noi dovremo invece lodarne le fabbriche di rara magnificenza, delle quali abbellì vie maggiormente Roma, e che congiunte alle molte virtù di cui egli fu adorno, l’avrebbono uguagliato ai più illustri pontefici, se la soverchia liberalità co’ suoi nipoti da lui usata non ne avesse alquanto oscurata la gloria. Il cardinale Alessandro Ludovisi arcivescovo di Bologna sua patria, che nel 1621 gli fu dato a successore col nome di Gregorio XV, non tenne che per due anni la cattedra pontificia, e tanto più dolorosa ne riuscì la presta morte, quanto maggiori eran gli elogi che col suo saggio governo avea cominciato a riscuotere. Lungo fu il pontificato di Urbano VIII, detto prima il cardinale Maffeo Barberini, che per lo spazio di 21 anni, cioè dal 1623 fino al 1 C>44 ress® la Chiesa. Egli era uomo di cui poteasi a ragione aspettare un governo non men felice a’ suoi sudditi che a lui glorioso; ma il troppo