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4 LIBlìO ebbero altro effetto che di cagionar la rovina di que’" che ne erano stati gli autori, e di recar gravissimi danni a’ rei non meno che agli innocenti cittadini. Alcune picciole guerre che i Francesi mossero agli Spagnuoli nello Stato di Milano, e quella più generale delle altre, che dal re Luigi XIV cominciata nel 1690 non ebbe fine che nel 1697, non fecer perdere a’ secondi alcuna delle città da Carlo V lasciate a’ suoi successori. La Repubblica veneta tennesi comunemente in pace co’ principi cristiani, e se con alcuni ebbe guerra, essa non fu che di assai breve durata, e senza notabile conseguenza*, e invece rivolse le sue forze contro de’ Turchi. Ma se ella ebbe il vanto di dare in tali guerre pruove sì memorabili di valore, che poche pari ne offrono le antiche e le moderne storie, ebbe anche il dispiacere di non vedersi dagli altri principi sostenuta, come sperava , e di esser perciò costretta a cedere a’ Barbari il regno di Candia nel 1669. Genova fu ancor più tranquilla, e, trattane qualche guerra di poco momento coi duchi di Savoia , visse per lo più in pace. Ma la buona unione della Repubblica colla corona di Spagna la fece cader nello sdegno di Luigi XIV; e frutto di questo sdegno fu il funesto bombardamento di quella città nel 1684? e l’atto di sommissione che il doge Francesco Maria Imperiali dovette rendere al re, portandosi di persona f anno seguente con quattro senatori in Francia, per attestare a quel monarca il dispiacere della Repubblica di averne incorso lo sdegno.