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PRIMO 137 libri stampati e ile* codici miss. , clic fin da’ tempi del Mabillon giungevano tutti insieme presso a quarantamila (Iter italic. p. 11), o i rari monumenti delle belle arti che vi sono aggiunti, ci dà una grande idea del genio sublime e della splendida munificenza di chi ne formò il pensiero,e sì felicemente eseguillo. Niun monarca per avventura profuse tanti tesori nella compra de’ libri, quanti ne spese questo gran cardinale. Non pago di ciò che molti venivano spontaneamente ad offrirgli di più pregevole, appena v’ebbe parte del mondo cui egli non facesse cercare a tal fine. Grazio Maria Grazi suo segretario e Guido Cavalcanti suo familiare scorsero a tal fine le principali città d’Italia, Antonio Olgiati e Pietro Martire Bidelli librario furono inviati in Francia e in Allemagna, Francesco Bernardino Ferrari in Ispagna, Antonio Salmazia e Domenico Gerosolimitano già rabbino ebreo all’Isola di Corfù, nella Tessaglia e in altri luoghi circonvicini, Michele Maronita nella Soria e in altre parti dell’Oriente, tutti provveduti di larghe somme di denaro e pe’ bisogni del loro viaggio, e per la compra di quanti libri credessero alle sue idee opportuni. Ed egli ebbe il piacere di vederli tornare dalle lunghe loro pellegrinazioni carichi di ricchi tesori di ogni sorta di libri sì stampati che manoscritti, e ad essi aggiunse , come altrove si è detto , gli avanzi della famosa libreria Pinelliana da lui a caro prezzo comprati. Ma non bastava al Cardinal Federigo l’aver raccolta sì gran copia di libri, e l’aver loro assegnata sì magnifica stanza, che fu finita