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i3j libro quarantamila libri (l. ciL p. 206). Ma egli non fa alcuna menzione del museo. Il Montfaucon al contrario parla con molta lode di quel museo (l. cit. p. 444) j della biblioteca non fa parola; e dice solo che in un atrio gli furon mostrati due recinti chiusi, e gli venne detto che ivi stavano da lungo tempo nascosti molti codici, i quali probabilmente sarebbon divenuti preda delle tignuole , il che anche altrove egli ripete (Palaeogr. p. 25). Ma quanto è vero che e una magnifica biblioteca e un ricchissimo museo era allora nella Corte di Parma, altrettanto è falso che vi fosser molti codici mss. I)i ciò abbiamo una pruova in una lettera del p Bacchini al Magliabecchi de’ 16 ottobre 1685, la qual conservasi tra’ codici della Magliabecchiana: Nella libreria, dice egli, di questo Serenissimo vi è di tutto; ma io credo che si debba mettere a pubblica utilità, quando io non sarò più vivo. E per verità è peccato, che non serva, essendo per altro compita di tutti i mi- , gliori libri che vi siano in ogni materia, per la diligenza del P. Gaudenzio Roberti Carmelitano j mio caro amico.... Manca solo ne’ manoscritti, j de’ quali ve ne sono pochissimi e di poco nm- ] mento. Or certo non è probabile che ne’ pochi fl anni che corsero tra la data di questa lettera I e il viaggio del P. Montfaucon , si raccoglies-’J sero que’ tanti codici che questi accenna, e che da niuno sono mai stati veduti. Quando il Bacchini e il Mabillon così scriveano, era duca ’ Ranuccio II, a cui propriamente si dee la glo-1 ria di aver raccolta una sì cospicua biblioteca I Io aggiugnerò qui cosa noia a pochissimi, e