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primo ia3 3 fa gli ab. t 2, p. i, ei\) ci fan vedere quanto egli fosse sollecito di provvedere a quel semi’ nurio valorosi maestri, e d’impiegar tutto il tempo che dalle pastorali sollecitudini gli rimanea libero, nella lettura de’ buoni libri, e quanto fosse versato non sol nella sacra, ma anche nella profana erudizione. Con qual amorevolezza e con qual paterna premura vegliasse egli all’educazion de’ giovani destinati al servigio della sua Chiesa , e come provvidamente pensasse a tutto ciò eli1 esser potea vantaggioso a’ loro studi, si può vedere più ampiamente esposto nelle Vite di esso in questi ultimi anni date alla luce. E gli esempii di questo amantissimo e saggio pastore furon poscia imitati ancora dal Cardinal Giorgio Cornaro che gli succedette, e che sostenne e promosse le magnifiche idee del suo illustre predecessore. Al principio del secolo era celebre in Padova la ibreria non mcn che il museo di Lorenzo Pignoria, di cui nel 1632 pubblicò il Tommasini la descrizione, e di cui fu poscia erede per voler dello stesso Pignoria il senator Domenico Molino (V. Leti. iF Uom. ili F en. 1744» JK 99)- H museo di antichità raccolto nella stessa città dal celebre Carlo Patino, di cui direm nel decorso di questo tomo, fu esso pure osservato e lodato dal Mabillon (l. cit. p. 28). Questi annovera parimente tra i più copiosi musei che gli si offrissero a vedere, quello del co. Francesco Moscardi in Verona < ih. p. 22), di cui ragiona anche il P. Montfaucon (Diar. ital. p. 439), e di cui si ha la descrizione stampata in Padova nel 1656. come ancora di quello