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120 LIBRO Nelle altre città della Toscana il P.’ Mabillon accenna soltanto una pubblica libreria che il P. Oliva generale degli Agostiniani avea di f esco aperta nel suo convento (l. cit. p. 156, 186), e quella della metropolitana di Lucca da noi mentovata altre volte. XI. Venezia , oltre la pubblica biblioteca di S. Marco, che in questo secolo ancora e per le sagge disposizioni di quel senato e per la liberalità di alcuni particolari non sol mantenne , ma accrebbe ancora l’antico suo lustro, come dimostra il ch. sig. don Jacopo Morelli (Diss. della pubbl. Libr. di S. Marco), ebbene ancora più altre e con codici antichi e per copia di scelti libri assai rinomate. Nelle case de’ Regolari degne erano singolarmente di stima quella di S. Giorgio de’ Monaci casinesi, quella di S. Antonio di Castello dei Canonici regolari di S. Salvadore, delle quali ragiona il P. Mabillon (l. cit. p. 32, ec.), e quella de’ SS. Giovanni e Paolo de’" PP. Domenicani, rammentata con lode dal P. Montfaucon (l. cit. p. 47)• Ria ne1 palazzi principalmente di molti patrizii ebbe agio il secondo di questi celebri monaci di ammirare tal copia e di libri e di antichità, ch’ei ne rimase sorpreso. Ricorda egli dapprima (ib. p. 37, ec.) il museo di Giancarlo Grimani, di cui scrive alcuni de’ più ragguardevoli monumenti e de’ più bei codici greci che ebbe il piacere di osservarvi , c de’ quali ancora ragiona Apostolo Zeno (Lettere, t 1, p. 8). Parla della libreria Contarini, del museo Ruzzini e del Cappello, il primo de’ quali, quando lo Spon il vide, era un de’ più ricchi (Voyages, t. 1, p. 73), ma