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1 »4 LIBRO giorno era la sua veste da camera, e di notte la sua coltre. Nè dopo il pranzo, nè alla sera mai non usciva di casa; solo alla mattina andavasene alla biblioteca Palatina, e vi restava comunemente tre ore. Chi andavagli in casa , altro non vi vedeva che libri, di cui eran pieni e gli armadii e le seggiole e il letto e le scale medesime, e ammassati gli uni sopra gli altri, talchè essi minacciavan quasi di cacciarsi di casa il padrone. Ed egli vi stava infatti sì disagiato, che essendo caduto infermo nel 1696, convenne trasferirlo nelf infermeria di Santa Maria Novella de’ PP. Predicatori, dove pure fu trasportato nell’ultima sua malattia; e nel 1708, in altra grave infermità, il P. Gammi Ilo Laudi Agostiniano lo astrinse a farsi trasportare nelle sue stanze del convento di S. Stefano a Ponte. Nel 1708 il gran principe Ferdinando volle ch’ei passasse ad abitare in palazzo, e fecegli apparecchiare un comodo appartamento e un’ampia stanza, che era già stato teatro, pe’ suoi libri. E già erasi cominciato a trasportarveli. Ma egli non potè adattarsi a quel nuovo e sì diverso soggiorno; e pieno di mal talento, dopo quattro mesi, lasciati ivi quei libri che già vi erano stati trasferiti, tornò ad inselvarsi nel suo tugurio. Un uomo di tal carattere non è maraviglia che avesse molti nimici, perciocchè pareva loro che quella stoica trascuratezza fosse effetto di superbia e di fasto; e molto più che avea egli una cotal sua franchezza nel riprendere ciò che credeva degno di riprensione, che spiaceva a molti. Si cercò dunque in più guise di nuocergli, e si sparse singolarmente un libro