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»»0 LIBRO Vili. Abbiarn veduto nella storia del secolo precedente con qual regia munificenza avessero i gran duchi di quell’età formata la biblioteca mediceo-laurenziana e la galleria delle antichità. I lor successori ne imitaron gli esempii, e l’una e l’altra furono da essi splendidamente accresciute; e insiem con essi il Cardinal Leopoldo si diede principalmente ad arricchire la galleria , facendo venir fin dall’Africa quanti potè trovare avanzi dell’antica romana grandezza, raccogliendo una incredibile copia di medaglie e di gemme scolpite ed incise, e a tutto ciò aggiungendo la magnifica serie di oltre a 200 ritratti de’ più illustri pittori da loro stessi dipinti, che da ogni parte d’Europa ei fece trasportare a Firenze. Nè paghi i Medici di radunare in Firenze tanti e sì rari tesori, ben conoscendo che di niun giovamento essi sono, se non si concede l’usarne a chi può trarne vantaggio, vollero che i codici della Laurenziana fossero facilmente aperti a tutti gli eruditi che voleano farne uso, e perciò tanti fra i dotti sì Italiani che stranieri ne fanno sì spessa e sì onorevol menzione. Bello fra gli altri è l’elogio che del gran Cosimo III e insieme del celebre Magliabecchi fu il P. Mabillon: A Florentinis, dice egli, (Iter italic. p. 157) nihil nobis non concessum est Hanc gratiam in primis acceptam referimus serenissimo principi Magno Etruriae duci, qui cum Pisis esset, comperto ex literis Magliabeci nostro florentiam adventu, jussit ut non solum Laurentiana Mediceorum bibliotheca, sed etiam omnes Florentinae in nostros essent usus reseratae, nobisque suppeditarelur