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PRIMO CfJ passato a Roma, e fatto canonico in S. Pietro, da Innocenzo X nel 1653 fu nominato custode primario della Vaticana, e morì in Roma a’ 2 di febbraio del 1661 uomo di vastissima erudizione e di fino discernimento, e più clic pelle sue opere, benemerito della letteratura per le dottissime note con cui illustrò le altrui. A lui succedette Leone Allacci nato in Chio, e in età di nove anni trasportato nella Calabria. Dopo avere esercitati diversi impieghi in Roma e al Irò ve, e dopo essere stato mandato in Allemagna, come si è detto, pel trasporto della biblioteca palatina, il Cardinal Barberino, nominato poc’anzi, lo scelse a suo bibliotecario, dalla qual carica passò poscia nel 1661 a quella di custode primario della Vaticana, e la tenne fino alla morte, da cui fu preso a’ 18 di gennaio del 1669, in età di 83 anni. Grande è il numero delle opere da lui composte j e per lo più esse sono di argomenti teologici, liturgici, o d1 altro genere di sacra erudizione, e molte di esse sono indirizzate alla conversazione de’ Greci scismatici. Non isdegnò ei nondimeno l’amena letteratura , e oltre il coltivarla scrivendo alcune poesie greche e latine, la illustrò ancora con due opere singolarmente, cioè colla Drammaturgia, ossia* colf Indice alfabetico di tutte le drammatiche rappresentazioni italiane finallor pubblicate, e colf opera intitolata Apes urbanae, nella quale egli annovera tutti gli uomini dotti che dal 1630 fino al 1632 fiorirono in Roma, aggiuntovi il catalogo delle loro opere. Nella Raccolta Calogeriana si legge la Vita Tiraboschi , F’ol. XIF7