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96 unno dominio de’ romani pontefici, Alessandro \ U volle che a Roma fosser trasportati i codici mss. che in essa erano per numero e per valore pregevolissimi, ed essi ancora unì alla Vaticana; a cui innoltre provvide di uno scrittore ed interprete delle lingue orientali, destinando a tal fine Abramo Echellense Maronita , chiamato già dalla Francia a Roma , e nominato professore delle dette lingue, celebre per la traduzione dall’arabo de’ Conici d1 Apollonio, e per altre sue opere teologiche e poligrafiche, e morto poscia in Roma nel 166.4. Finalmente Alessandro VIII ebbe aneli1 egli la gloria di vedere questa biblioteca a’ suoi tempi arricchita di mille novecento codici che la reina Cristina morendo le lasciò in dono, e pe’ quali egli un1 altra stanza aggiunse alla biblioteca medesima. Intorno alle quali cose si può vedere la prefazione premessa da’ dotti Assemani al primo tomo del Catalogo de’ Codici mss. della Vaticana. Essi ci han data ancora la serie de’ cardinali bibliotecarii della medesima, e degli uomini dotti che ne furon custodi. Io non ripeterò quella de’ primi che poco potrebbe interessare chi legge, e fra’ secondi, di alcuni dei quali dovrem ragionare nel decorso di questo tomo, accennerò a questo luogo quattro soli, i quali essendo stranieri, non debbon esser da noi rammentati tra quelli da cui riceve ornamento f italiana letteratura; ma nondimeno non debbono esser del tutto da quest’opera esclusi. Il primo di essi è Luca Olstenio d Amburgo, che dopo essere stato qualche tempo in Francia, per opera del Cardinal Francesco Barberino