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TERZO ao3l pruova al vederne sì scarso numero (*). Di Cesare Moro ferrarese, che dal Giraldi è annoverato tra gl’ illustri poeti nell’ una e nell’altra lingua, e anche tra’ valorosi oratori, e che fatto poi segretario di Alfonso I, morì in età immatura (p. 539), non so che cosa alcuna ci sia rimasta. Minori sono le lodi ch’ ei dà a Giorgio Anselmo di patria parmigiano, di cui dice che scrive non senza erudizione ed ingegno, ma che ha uno stile arido e duro (ib.)• Di questo autore e delle Poesie e di altre opere che ne sono a luce, parla con molta esattezza il conte Mazzucchelii (Scrittiteli, t. 1, par. 2, p. 834 ec.) (a). Di Celio Calcagnini e di Celio Rodigino, a’ quali lo stesso Giraldi dà luogo qui tra’ poeti, benchè molto non ne lodi le poesie (ib.), abbiam ragionato nel primo capo di questo libro. Dopo alcuni altri poeti che o appartengono al secolo precedente, o sono stati già da noi nominati, fa menzione il Giraldi di Giovanni Leone soprannomato il Poetino, di cui racconta che nacque ne’monti di Modena; che fu in Ferrara scolaro di Luca Riva e di Battista Guarino; che nel poetare fu sì felice, che n ebbe il soprannome di Poetino; ch’ei vivea allora in corte del cardinale Ippolito il vecchio; che molte elegie ed epigrammi ed altri versi andava ogni (*) Una nuova edizione delle Opere del Cotta si è fatta di fresco in Cotogna nel Vicentino, aggiuntevi alcune notizie di questo elegante scrittore. (a) Più copiose e più esatte son le nolizie dell’ Anselim che ci ha date il eh. padre Affò (Meni. tC ili. Partii, t. 3 j p. 3i8, ec.).