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TERZO aoa3 p,ie altri indici, uno delle voci di Lucrezio, fallro di quelle di Catullo e di qualche altro poeta si conservano mss. nella Vaticana. Avea ancora intrapresa un’opera degli Epiteti greci, jornigl*a,lte a quella che già pubblicata avea de latini; ma la morte non gli permise il compirla. XVI. Noi siamo omai alla fine della lunga serie de’ poeti dall’Arsilli tessuta. Gli altri che ci restano a nominare, sono Gianfrancesco Bini, di cui abbiamo detto tra’poeti italiani, Tranquillo Molossi cremonese, Bartolommeo Crotti reggiano, di cui parla più a lungo il Guasco, che ne ha pubblicato ancora un sonetto (Stor, letter. di Reggio, p. 47) (u)) Batista d’Amelia e Pietro Corsi poeti poco or conosciuti, dell’ ultimo de’ quali si hanno alcuni versi nella Coriciana. Del Molossi si ha stampato in Lione nel 1539 un poemetto intitolato Monomachia, che si vede citato nel Catalogo della Biblioteca del re di Francia. Ma oltre ciò, il sig. d Clemente Molossi di Casalmaggiore possiede un codice di molte altre Poesie latine di Tranquillo, e diversi documenti intorno al medesimo, de’ quali si è giovato nel tesserne eruditamente la Vita, pubblicata di fresco, il P. Ireneo Affò. Egli ebbe nome Baldassarre, e per vezzo poetico prese quel di Tranquillo. Nacque da Giovannino Molossi in C.isalmaggiore nel 1466. Fu scolaro in Cremona di Niccolò Lucaro; e nel i4{)3 era al servigio (fl) Del Crolli hó date più distinte notizie nella Biblioteca modenese (l. 2, p. 197)-