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l\ l8 LIBRO menzione in questo tomo medesimo (par. 1 , p. 173). Di questo ingegnosissimo macchinista, e di altri lavori ammirabili da lui ideati e felicemente eseguiti, parla l’Arisi (Crem. liter. t 3 , p. 338 , ec.), citando molti scrittori di quel tempo, che ne ragionano; e del suddetto orologio là menzione ancora Bernardo Sacelli (Hi st. Tiriti. I. 7, c. 17), il quale inoltre ricorda un altro orologio fatto in Pavia da Bernardo Caravaggio per comando del celebre Andrea Alciati, che indicava col suono quel1’ora che si voleva, e al medesimo tempo eccitando la fiamma accendeva una vicina lucerna (*). XXI. Rimane a parlare per ultimo degl’intagliatori di stampe. Come si fosse introdotta e propagata in Italia quest’arte, si è già osservato nel precedente tomo. Mentre ella fra noi si andava avanzando felicemente, sorse in Norimberga il celebre Alberto Duro , da cui ella fu condotta a tal perfezione, eli’ ei può considerarsene quasi come fondatore e padre. Marcantonio Raimondi bolognese, detto ancora de France, per l’affetto che a lui portava il suo maestro Francia, portatosi circa il principio del secolo a Venezia , e comperativi molti de’ lavori in legno di Alberto, il contraffece sì destramente in rame, aggiuntavi ancor la marca da lui usata, che da tutti furon creduti opera (*) Alle ingegnose macchine qui rammentate si possoiio aggingncr quelle di Al. Àbramo Colorno ebreo mantovano, di cui abbiati) parlato nelle Giunte a cplesto tomo medesimo.