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TERZO 3Ìl5 che di questo industriosissimo artefice ci fa il Marzari scrittor di quei tempi, eli’ io riferirò qui stesamente, perchè si vegga fin dove colla sua industria ei giungesse: Gio. Giorgio Capobranco , dice egli (Star, di Vicenz. p. 189), nuovo Prassitele, merita di esser con gli altri Vicentini ingegni noverato, havendo con la sottilità del sopra human intelletto suo fatte opere maravigliose et di stupendo m agiste rio, Cabrici) tra l’altre un IJorologio dentro di un portatile anello , che aveva intagliati nella testa i dodici celesti segni, con una figurina fra mezzo, che signate mostrava per numero l ho re giorno et notte pulsanti, il quale (havendolo donato all’Eccellentissimo Duca d Urbino Guido Ubaldo) fu potissima cagione della salvezza di sua vita. poichè havendo egli ucciso un nemico suo in Rialto di Venezia con un stiletto, et preso, et condotto nelle forze della giustizia , dovendo morire, operò sua Eccellentza di modo presso la Serenissima Signoria, servendosi anche dell’autorità di Carlo Quinto Imperatore, che gli fu salvata, restando esule. Un altro ne fece dentro di un Candì bere d argento , che in dono diede al Sedunense Cardinale, il quale nel batter dell’ bore accendeva in un medesimo tratto la candela in quello riposta. Costrusse di più una Navicella di palmi cinque tutta d argento, nella quale si vedevano figure diverse di perfetto rilie 1*0, che facevano (non altrimenti che s havessero havnta V anima) moti diversi; reggeva un Timoniero la nave, altri co’ remi la vogavano, dava fuoco un Bombardiere, e sparava un