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TERZO 24l 3 Foppa , e fu detto Caradosso per soprannome impostogli da un signore spagnuolo, il quale sdegnato perchè non mai finiva una medaglia che gli avea ordinata, a sè chiamatolo: Senor Caraduosso, dissegli per ingiuria, pourque non me acabais mi medalla? Il qual soprannome, da lui ripetuto più volte , così piacque all’artefice , che non volle poscia esser mai chiamato altrimente, come in altro luogo racconta lo stesso Cellini (Tratt. dell Orefte. c. 5). E veramente eli’ ei fosse assai lento ne’" suoi lavori , raccogliesi ancor da una lettera di Baldasser Castiglione scritta da Mantova a’ 5 di marzo del 1525: La impresa del Signor. Marchese Illust, (di Mantova) so che è sollecitata da voi; pure, perchè Caradosso è sempre lungo, ve ne tocco una parola (Castigl. Lett. t. 1 , p. 101). Di lui si ha ancora in Milano nella sagrestia di S. Satiro un bellissimo fregio di putti e di teste gigantesche modellate ed abbronzate (Gallarati, Istruz. intorno alle opere de* Piti, mi lari. par. 1 , p. 68). In questo secolo ancora ebbe principio l’arte d’intagliare sul diamante, e il primo inventore non ne fu già , come si è da alcuni creduto , Jacopo Traccia , o Trezzo, ma Clemente Birago giovane milanese, che era alla corte di Clemente VII. Intorno a che si posson vedere le Memorie degl Intagliatori moderni stampate in Livorno nel 1753, ove di lui e di altri intagliatori in gioie e in pietre dure si danno più minute notizie. XX. Giunse a tal segno la finezza de’ lavori d’intaglio, che le cose che di alcuni artefici