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24*2 LIBRO dice Benvenuto Cellini nella sua Vita (p. 30), un altro eccellenti ss imo valentuomo, e si domandava per nome Messer Caradosso. Quest’uomo lavorava solamente di medaglie cesellate fatte di piastra, e molt’altre cose. Fece alcune paci lavorate di mezzo rilievo, e certi Cristi (f un palmo di piastra sottilissima di oro tanto ben lavorato, ch’io giudico questo essere il maggior maestro, che mai di tal cosa io avessi visto, e di lui più che di nessun altro aveva invidia (a). Egli era della famiglia (a) 11 Caradosso, se crediamo a Teseo Ambrogio, scrittore contemporaneo e pavese, non fu milanese, ma pavese. Ei ne descrive parecchi lavori, di cui non veggo farsi menzione da alcuno; e dopo aver detto ch’ei non avea 1 uguale nel conoscer le gemme e le pietre preziose , racconta che avendo Giulio II comperato un diamante pel prezzo di 22:100 scudi d oro, Caradosso il legò con lamine d’oro e d’argento, in cui , se ben mi ricordo , dice egli, erano con finissimo lavoro scolpiti i quattro Dottori della Chiesa; del qual diamante soleva valersi il papa ne’ solenni pontificali. Aggiunge che per lo stesso pontefice avea lavorato con singolar artificio un triregno tutto ornato di gemme e d’oro; che niuno era mai giunto a intagliar le pietre sì finamente come il Caradosso, e che molte corniole da lui scolpite anche da’" più esperti uomini eran credute antiche; e che finalmente un Apolline in bronzo formato da Caradosso in Roma era di sì eccellente lavoro, che non cedeva ai più rinomati monumenti d’antichità. Loda ancora Angelo e Tiburzio fratelli pavesi, valorosi scultori essi pure’ e figli di Jacopo che esercitata avea la medesima professione; Lorenzo Gornasco celebre lavoratore di musicali strumenti d’ogni maniera, e destro nel commettere insieme due pezzi di legno, per modo che non era possibile il più staccarli, benchè non si vedesse con qual mezzo stessero uniti (Introd. in ling. Chald.ec. p. 183, ec.).