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TERZO 3^97 Alcuni pittori, scultori e architetti furono da Francesco e dai successori di esso condotti e mantenuti in quel regno , e largamente ricompensati. E il primo e il più eccellente tra essi fu Andrea del Sarto fiorentino, che tra’ pittori toscani, secondo l’opinione di molti, ha il primato. Nacque in Firenze nel 1488 da Michelagnolo Vannucchi sarto di professione, e perciò sempre rimasegli per soprannome il mestier del padre. Dopo avere per alcuni anni esercitata la pittura in Firenze, dipingendo a olio non meno che a fresco, singolarmente nel chiostro de’ Servi, il re Francesco I, che alcuni quadri di Andrea avea veduti e ammirati , il volle alla sua corte, a cui egli recossi nel 1518, accolto con sommo onore, e premiato tosto con magnifici donativi, e pel solo ritratto che gli offrì del Delfino allor nato di fresco, ne ebbe 3oo scudi d’oro. Altri quadri fece egli pel re e per altri di quella corte, ove Andrea era poco men che adorato. Ma il predominio che sopra lui avea preso la sua donna da lui lasciata in Firenze, e le preghiere che questa faceagli perchè tornasse in Italia, lo indussero a chiedere al re licenza di passare per alcuni mesi alla patria , giurando però sul Vangelo, come il re volle, che sarebbe ritornato alla corte. Giunto però eli’ ei fu a Firenze, tanto potè la donna sull’animo di Andrea che, dimentico del giuramento, non più pensò alla Francia, con gran dispiacere del re Francesco, il quale per molto tempo non volle vedere pittori fiorentini. In Firenze adunque visse poi sempre Andrea fino al 1530, che fu l’ultimo