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2362 LIBRO scrittori, altrove da noi rammentati, e più recente colla raccolta delle Lettere pittoriche che la fatica ch’io perciò sostenessi, potrebb1 esser forse considerata come inutile e infruttuosa. Io non mi tratterrò dunque nè in tesser le Vite de’ più celebri artisti, nè in annoverare le più illustri loro opere, ma, dopo aver data una breve idea del loro valore e della perfezione a cui essi condussero l’arte, mi arresterò più volentieri su alcune altre cose non bene ancor conosciute. II. Roma fu il primo teatro in cui si vide raccolto quanto di più perfetto può uscire dalla natura e dall’arte. Giulio II, Leone X, Clemente VII e Paolo III saran nomi d’immortal ricordanza ne’ fasti delle belle arti per la magnificenza con cui nel loro pontificato le promossero e le favorirono. Ivi si videro riuniti quasi tutti al tempo medesimo Rafaello d’Urbino, Giulio Romano, Giovanni da Udine, Perino del Vago, Polidoro da Caravaggio, Francesco Mazzuoli; ivi Baldassarre Peruzzi, Antonio da San Gallo e Jacopo Sansovino; ivi Alfonso Lombardi e Baccio Bandinelli, nomi nella pittura, nell’architettura, nella scultura sì illustri; e ivi per ultimo Michelagnolo Buonarroti che , pittore, scultore e architetto, riunì in se stesso tutti que’ pregi che sembravan negli altri divisi. Questi artefici stessi furono a diverse parti vedere il tutto nelle Fife de’ Pittori, Scultori ed Architetti scritte per la più parte da D. Silvano Razzi mio fratello per il Sig. Cav. M. Giorgio 1’asari suo amicissimo.