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TF.RZO a34<) scoprir destramente i cupi nascondigli del cuore» (di svelarne gl’intimi sentimenti, e di eccitarvi quegli alleili che all’argomento convengono. Lo stile ancora non è molto elegante, ed è ancora diffuso e verboso oltremodo, e spesso vi si veggion tai sentimenti, che sembran quasi preliminari di quello stile ampolloso che tanto poi dominò nel secolo susseguente. Quindi non è a stupire se i dotti, avvezzi per lo più a non udire dal pergamo che o rozzi scolastici, o freddi declamatori, facessero altissimo applauso ai ragionamenti del Musso. Ma non è pure a stupire eli’ essi ora giacciono dimenticati. XII. Della fama del Musso nel ragionare da’ pergami fu successore in certo modo ed erede f Francesco Panigarola dell’Ordine de’ Minori osservanti, clic è il secondo de’ sacri oratori di cui mi son prefisso di ragionare. Oltre i molti scrittori che di lui parlano, io ho copia della Vita eli’ egli scrisse di se medesimo, tre anni soli innanzi alla morte, mentre era in Parigi, il cui originale si conserva in Milano nel convento di S. Angelo; e io ne son debitore al ch. P. Ireneo Affò, la cui erudizione e gentilezza io ho tante volte, e non mai abbastanza, lodata. Ella è scritta con una ammirabile sincerità, sì nell’esporre i difetti in cui cadde, come nel raccontare i pregi di cui fu adorno, e gli onori ai quali fu sollevato; e io perciò me ne varrò volentieri, sicuro di non poter trovare più certa guida: Nacque, così egli dice, Frate Francesco di Gabriele Panigarola (nobile milanese, e uom per prudenza e per senno rinomatissimo, e molto perciò