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2000 LIBRO dono di un beneficio nella diocesi di Capova. Non solo egli vinse più volte e mandò confuso il Querno, di cui ora diremo, ma fece ancora ammutolire il celebre Aurelio Brandolini, soprannomato Lippo, che in ciò avea gran nome. Così visse il Marone a tempi di Leon X, onorato e rispettato da tutta la corte, nella quale ancora aveagli il pontefice assegnata la stanza, ma senza che gli onori il facesser mai ricco, o perchè non gli si rendessero che sterili onori, o perchè egli, come sembra esser proprio di molti poeti, non sapesse goder de’ doni della fortuna. Sotto il pontefice Adriano VI, che rimirava i poeti come idolatri, ei fu cacciato dal Vaticano, a cui poscia fu richiamato da Clemente VII. Ma a’ tempi di questo papa il Marone, fu infelicemente avvolto, e non una volta sola, nelle sventure di Roma. Il Giraldi di lui parlando altrove, dice: Nec qui bis captus Maro, bis pretioque redemptus Moenia nescit adhuc direptae linquere Romae, Dum titulos sperat miser, et spes pascit inanes. Carm. de dirept. Urbis t. 2, Op. p. 915. * Il qual passo s’interpreta comunemente del famoso sacco di Roma del 1527, come se allora il Marone due volte preso, dovesse due volte riscattarsi coll oro. E fu forse così. Ma forse ancora il Giraldi allude qui a ciò che l’ anno innanzi era accaduto al Marone nel tumulto che in Roma eccitarono i Colonnesi.. Il Marone, scrive Marcantonio Negri al Micheli a 26 di ottobre deiranno i526 (Lelt. de• Principi, t. 1, p. 105), ha perduta tutta la roba sua, et 27