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2(334 LIBRO anno, contandone egli 18 di età, entrò nell’Ordine di S. Agostino. Così egli stesso racconta, descrivendo poscia il soggiorno che per più anni fece in America, in Padova, nell1 Istria, in Roma, in Firenze, nel qual tempo attese principalmente allo studio della platonica filosofia, e ne sostenne le opinioni in una solenne disputa in Roma, riportandone in premio l1 onor della laurea (ib. p. ec.). Dopo avere per qualche tempo letta teologia in Firenze , fu chiamato a Roma a predicare innanzi al pontefice Alessandro VI, a cui egli piacque per modo, che ne ebbe il comando di fissar ivi il soggiorno. Era allora in Roma il celebre F. Mariano da Gennzzano generai dell1 Ordine , di cui abbiamo a lungo parlato nella storia del secolo precedente (t. 6, par. 3). Questi veggendo il raro talento di Egidio, sel prese a compagno; e quando nel 1498 fu inviato dal pontefice a Napoli, seco il condusse. Morì al fine dell1 anno stesso Mariano, ed Egidio fu egli ancora a gran pericolo della vita. Ivi frattanto avea egli fatto conoscere il raro suo talento nel predicare; e il Pontano, che pur non era l’uomo il più divoto del mondo, tanto ne fu rapito, che ad uno de’ suoi Dialoghi diede il titolo dal nome di Egidio; e dopo aver dette gran lodi non solo di Mariano , ma ancor di questo sì valoroso discepolo che avea formato, inserì in esso un discorso da Egidio detto dal pergamo (Dial. Aegid Op. pars 4, p• 166, ed. Fior. 1520). Questo discorso non ci dà , a dir vero, una grande idea dell’eloquenza di Egidio, ma è probabile