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2320 LIBRO friulani, le cui Poesie in lode di essa furono stampate nel 1556. Di lui più ampie notizie somministrerà, a chi le brami, il più volte lodato sig. Giangiuseppe Liruti (Notiz. de’ Letterati del Friuli , t. 2, p. 161). V. Più copioso e più scelto numero di oratori ebbe in questo secol medesimo la lingua latina per la ragione che si è poc’anzi accennata. Di molti abbiam già fatta menzione ragionandone ad altro luogo; e abbiam ricordato le orazioni del Maioragio , del Ricci, dell* Amasco , del Nizzoli, del Paleario, del Sigonio, del Robortello, del Vettori, di Vittor Fausto, di Sebastiano Corrado, del P. Benzi e di cento altri che o per natura del loro impiego, o per incarico loro affidato , perorarono pubblicamente in lingua latina; e abbiamo osservati quai siano i pregi e i difetti del loro stile. Sul principio di questo secolo e sulla fine del precedente ebbe giustamente la fama di eloquente oratore Francesco Cardulo da Narni, lodato da Leandro Alberti per la rara memoria di cui era fornito (Italia, p. 92). Oltre un’orazion da lui detta in Roma nel 1493 a’ 7 di febbraio in morte del Cardinal Ardicino dalla Porta vescovo di Aleria, detto il Cardinal di Novara, suo padrone, la quale è scritta con eleganza a que’ tempi non ordinaria, un’altra ancor più pregevole ne abbiamo alle stampe (Miscell Baluz. ed. Lucens. t. 1, p. 597), detta innanzi all1 imperador Massimiliano I e a’ principi d’Allemagna, per indurli a prender l’armi contro il re Luigi XII, e a togliergli dalle mani Lodovico il Moro da lui poc anzi fatto prigione.